Veneto Agricoltura: guerra al bostrico micidiale parassita xilofago!
29 Agosto 2021Allarme Xilografo,insetto scolitide,”mangiatore di legno”, che minaccia gli abeti rossi abbattuti dalla tempesta Vaia e dagli schianti invernali dovuti alla neve.
La Regione,con Veneto Agricoltura e Università di Padova, sta intervenendo con buoni risultati nelle Foreste demaniali regionali di Giazza (VR) e del Cansiglio (TV-BL).
Le larve del Bostrico (Ips typographus),si sviluppano e si alimentano sotto la corteccia degli abeti rossi,in precarie condizioni di salute, compromettendone definitivamente la possibilità di ripresa. Ma,in questo caso gli esperti sono ancora più preoccupati,perché ritengono che a rischio siano anche le piante sane.
Secondo i ricercatori,i danni provocati dal Bostrico,in questi emsi estivi, si sono fatti molto evidenti, mostrando vaste chiazze di bosco ingiallite;così appaiono,infatti,le piante in sofferenza o già morte.
Particolarmente colpite sono le piante,presenti nelle Dolomiti bellunesi,quelle dei comprensori forestali di Friuli,i boschi del Trentino e quelli dell’Alto Adige.
Ad aumentare il livello di pericolosità del micidiale parassita,sono anche le condizioni di siccità che si sono registrate negli ultimi mesi,che tra l’altro sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici:una condizione,che favorisce la riproduzione e la diffusione dello xilofago.
La Regione Veneto, di concerto con le Amministrazioni contermini, ha attivato un vasto programma di monitoraggio, utile a definire i contorni del danno e a stabilire le migliori strategie di lotta.
In particolare,però,segnaliamo quanto si sta facendo nella Lessinia veronese della Foresta demaniale regionale di Giazza.
Qui,è in corso una prova di contrasto al Bostrico in due siti (“buche”) interessati dagli schianti. Dopo la rimozione degli alberi danneggiati che già mostravano la presenza dell’insetto, Veneto Agricoltura sempre Regione e Università di Padova-Dipartimento DAFNAE-Entomologia, sta mettendo in atto un sistema di lotta chiamato “push and pull” che prevede l’uso combinato di sostanze repellenti e di feromoni (sostanze attrattive). Nello specifico, i dispositivi contenenti i feromoni vengono posizionati dal personale tecnico dell’Agenzia in apposite “trappole” al centro della “buca” mentre sulle piante che ne costituiscono il bordo si collocano i repellenti.
La logica dell’intervento è quella di attirare gli insetti nella “buca” ed impedirne una nuova dispersione verso l’esterno respingendoli nuovamente verso l’interno. Al contrario di altre aree pesantemente colpite, sembra che nel contesto di Giazza questa tecnica stia ottenendo un discreto successo.