UIV – sui Vini Dealcolati rischiamo di partire con troppo ritardo: occorre una legge e subito!

9 Febbraio 2024 Off Di Redazione online

Vini senza alcol … I dealcolati vanno benissimo negli Stati Uniti: un fatturato da 651 milioni di dollari, registrato nella grande distribuzione e nei retail americani. sono dati per vini rossi, bianchi, spumanti, aromatizzati, prodotti da aziende spagnole, tedesche e francesi che sono stati classificati dalla NielsenIQ come vini poco alcolici, in gran parte a fermentazione parziale, oppure dealcolati del tutto.
Bottiglie, ma anche lattine, da 7 gradi in giù, che nel nostro Paese non si trovano facilmente, ma che negli USA vanno alla grande. In Italia, si possono acquistare, quando si trovano, ad un prezzo medio allo scaffale di quasi 16 dollari al litro, più del doppio rispetto alle omologhe bottiglie statunitensi (7 dollari) e con un + 5% rispetto alla media dei vini tricolori tradizionali.

Sono vini, ecco il paradosso, molti dei quali sono prodotti direttamente negli USA, ma con  base proveniente da vigneti italiani.
Lo stile italiano tira dunque anche il questa particolare categoria, che l’Osservatorio UIV considera relativamente giovane, ma protagonista di una crescita davvero considerevole, forse determinata dal cambio di gusti tra le varie generazioni ed etnie del Paese, diventando “una scelta non più secondaria” rispetto al vino classico.
Per il segretario generale di Uiv, Paolo Castelletti: “Il segmento low-alcol può rappresentare un’opportunità anche e soprattutto laddove il prodotto tradizionale fa fatica, come dimostra il record ventennale di vino rimasto in cantina al termine della scorsa campagna vendemmiale. Oggi per fare vini low alcol i produttori italiani hanno tre strade: utilizzare il vino come base per bevande aromatizzate, produrre vini da mosti parzialmente fermentati, oppure – in caso vogliano procedere con la dealcolazione – delegare il processo produttivo nei Paesi europei diretti competitor”.

Per il Segretario UIV, è necessario un intervento normativo per disciplinare una produzione che l’Unione Europea ha autorizzato da più di due anni, ma  stentiamo a recepire e siamo gli unici a non averlo ancora fatto: “Riteniamo quindi che il Governo debba trattare con la massima urgenza questo tema non più derogabile, definendo con chiarezza e assieme al comparto un perimetro chiaro di azione”.

Castelletti precisa che una bozza del governo c’è, ma non va ancora bene!
Bisogna evitare che nei supermercati si possano presto trovare vini con poco o nulla alcol, prodotti da competitor stranieri, oggi in vantaggio su una ricerca e sperimentazione del segmento, che sta facendo progressi di giorno in giorno.