Mediterraneo: ancora prezzi alti per l’Extravergine!
7 Febbraio 2024![](https://www.agricolturaoggi.com/sito/wp-content/uploads/2024/02/quartesi-giovanni-Head-of-Corporate-Global-Affairs-di-Certified-Origins-768x1024.jpeg)
il prezzo dell’extra vergine d’oliva in Italia continua a rimanere sostenuto segnando punte di 10.50 Eu/Kg per Oli di qualità ed idonei all’esportazione.
Lo rileva l’Osservatorio di Certified Origins, uno dei principali produttori e distributori di olio d’oliva extravergine certificato (IGP e DOP), oli mono-origine e blend, che offre mensilmente una panoramica sui principali mercati.
Le conseguenze del cambiamento climatico incide pesantemente e i paesi del Mediterraneo subiscono ancora la prolungata situazione di siccità.
In Spagna, nella zona dell’Andalusia le riserve idriche sono ad oggi al 22%, inferiori rispetto al 2023 quando erano al 29%, e ben al di sotto dei livelli medi degli ultimi 10 anni (51%).
L’Osservatorio rammenta che il mercato ha sempre mantenuto un certo divario, tra costo all’ingrosso dell’evo italiano e quello spagnolo, con l’olio italiano posizionato più in alto, principalmente a causa dei volumi maggiori di produzione provenienti dalle campagne del territorio iberico.
Oggi questo divario è stato drasticamente ridotto dal mercato, a causa di due raccolti consecutivi in Spagna, ben al disotto delle media: gli oliveti hanno infatti prodotto fino al 50% in meno di frutti.
A febbraio 2024 il prezzo dell’evo iberico sì e posizionato stabilmente tra i 9.00-10.00 Eu/Kg, vicino a quello Italiano. Tra gli altri produttori del Mediterraneo, anche l’olio di origine greca e portoghese si attestano intorno ai 9.50-10.00 Eu/Kg mentre il “meno” caro rimane quello tunisino con prezzi tra 8.00-9.00 Eu/Kg.
In Italia il mercato ha segnalato a gennaio qualche transazione intorno ai 9.00 Eu/Kg per Extra Vergine convenzionale ma con anche picchi elevati al di sopra dei 10€/Kg. Il mese di febbraio sarà utile per determinare se il trend si invertirà e si inizierà a rilevare un calo di prezzo per una delle origini più apprezzate e valorizzate sui mercati esteri; o se invece si tratta di un momentaneo calo che potrebbe essere interrotto dall’aumento della richiesta da parte degli imbottigliatori, e le aspettative poco rosee per la campagna 2024-2025.
il governo iberico ha deciso di esentare l’olio d’oliva dall’attuale IVA del 5%. Questa scelta è stata fatta anche alla luce del continuo aumento dei prezzi dell’olio, da parte delle catene dei supermercati spagnoli e dal calo significativo degli acquisti nonostante l’olio sia un prodotto chiave della cucina iberica.
Le notizie di una raccolta leggermente superiore all’aspettativa non bastano a calmare le preoccupazioni sulla mancanza di scorte e la qualità necessarie a soddisfare la domanda interna e dell’export durante tutto il 2024.
Per la Grecia non si prevedono inflessioni dei prezzi, a cause di scarsa disponibilità e soprattutto qualità. I produttori e frantoi ellenici si preparano ad un anno con poche transazioni, nell’attesa di una prossima campagna più fruttuosa.
In Portogallo, i produttori si aspettano una campagna buona per volumi e qualità ma con prezzi ancora alti a causa della domanda sostenuta, con punte a 9.50 Eu/Kg per l’olio convenzionale e a 10.50 €/kg per il biologico.
Secondo l’Osservatorio e in particolare Gianni Quartesi (Responsabile Affari Globali di Certified Origins) si dovrà monitorare anche quanto accadrà alle piante: in primavera con la fioritura degli oliveti avremo una prima idea del potenziale del raccolto della prossima campagna e del posizionamento futuro del mercato. Non ci aspettiamo comunque un ritorno ai prezzi precrisi nel breve e medio termine, per il quale ci vorranno annate produttive eccellenti