Danni Maltempo: Confagricoltura Abruzzo chiede attenzione e azione ai comuni!

5 Giugno 2023 Off Di Redazione online

Una lettera di esortaione, affinchè i singoli comuni interessati, provvedano a deliberare lo stato di calamità naturale.
Il Vicepresidente di Confagricoltura Abruzzo ( Presidente per la Provincia di Chieti), Mauro Lovato, consiglia le giunte e i consigli comunali di provvedere al più presto anche per agevolare le procedure di conta dei danni.

Questa posizione è riferita all’agricoltura in generale, ma in particolare per Lovato c’è bisogno di specifica considerazione per la viticoltura, che per alcuni comuni è un comparto fondamentale.
I 50 giorni di pioggia, che hanno cartterizzao i mesi di aprile e maggio, hanno reso difficile poter lavorare i campi, spesso gravemente compromessi: qualcuno, tuttavia non ha voluto rinunciare, seppur rischiando, per non rinunciare a trattamenti, ritenuti essenziali per le loro colture.

La situazione è tanto grave, che la stima è di una perdita, che oscillerà tra il 30 e il 100%.
Lovato ricorda che spetta a comuni, unioni di comuni e alle province rilevare e segnlare i danni alla Regione Abruzzo, richiedendo il riconoscimento dello stato di calamità, non per gli accadimenti meteo, ma per le gravi conseguenze economiche che dovrnno subire gli agricoltori e le loro famiglie. Infatti, a rischio c’è anxche la prossima stagione agraria, ma potrebbero aversi ripercussioni fino al 2025. Questo monitoraggio, puntuaizza, può essere effettuato anche con il supporto della locale Protezione Civile.

Sarà compito della Regione, sulla base di quanto sarà accertato, chiedere l’intervento dello Stato.
Per la vitivinicoltura, c’è una oreoccupazione in più, rappresentata dalla minaccia di peronospora, spesso letale, che anche a causa di quanto verificatosi ( è un patogeno che predilige l’eccesso di umidità) potrebbe davvero mettere in ginocchio il comparto vitivinicolo: pensiamo a tutte le incombene economico – finanziarie che gravano sugli agricoltori, per le procedure del PSR, o per le esposizioni bancarie, o per il pagamento dei fornitori: un 2023, senza fatturto, sarebbe deleterio!