Vinitaly: si pensa all’edizione n°55! Intanto, ecco un bilancio sulle presenze degli operatori provenienti da altri Paesi!

13 Aprile 2022 Off Di Redazione online

Una gran mole di informazioni, giunte dall’Ufficio Stampa del Vinitaly, che ci hanno tenuti aggiornati sulle varie iniziative di organizzazione e produttori, che hanno vissuto una edizione del gran ritorno post pandemico, con evidente senso di speranza ed entusiasmo. Quelli, che hanno potuto esprimere il loro parere, hanno parlato di un’edizione non affollata, ma concreta, con  tanti confronti utili: ed era quello, che voleva Veronafiere, già da qualche anno:una fiera più tecnica e meno rumorosa.

Leggiamo la cronaca conclusiva, che racconta quanto è accaduto dal 10 al 13 aprile 2022, negli stand, nelle sale degustazione, e nei convegni d Vinitaly, edizione 54.
Chiusi i battenti, si fanno le prime valutazioni: Vinitaly 2022 ha registrato  il record storico di incidenza di buyer stranieri in rapporto al totale ingressi:  25.000 operatori provenienti da da 139 Paesi, pari al 28% del totale degli operatori arrivati in fiera, che sono stati 88.000. Numeri, decisamente importanti, soprattutto se consideriamo il mancato arrivo di molti addetti da Cina e Giappone, per “cautele “Covid” e dalla Russia, per le drammatiche ragioni che sappiamo. In pratica, sono mancati almeno 5.000 arrivi.

Analizziamo, attraverso l’informazione dell’ufficio Stampa Vinitaly, quella, che potremmo definire la classifica delle presenze d’oltre confine.

In testa, ci sono gli USA, seguiti da Germania e Gran Bretagna; il Canada subentra alla Cina nella quarta posizione, davanti alla Francia, che insieme a Svizzera, Belgio e Olanda ha incrementato il  numero degli operatori presenti, rispetto alle passate edizioni.

Si consolidano le presenze dei Paesi del Nord e dell’Est, con in evidenza Finlandia, Danimarca, Repubblica Ceca, Slovenia e Romania. In ambito extraeuropeo, tengono Paesi come Singapore, Corea del Sud, Vietnam; in crescita l’India. Infine, anche se con valori assoluti contenuti, si dimezzano le presenze dall’Oceania mentre più che raddoppiano quelle dall’Africa.

Ed ora, le dichiarazioni di Presidente e Direttore di Veronafiere!
Iniziamo dall’analisi del Presidente Maurizio Danese: “Il ruolo delle fiere italiane è sempre più legato all’aumento numerico delle imprese che si avviano all’internazionalizzazione, in particolare delle PMI. Vinitaly, in questa edizione più che mai, si è concentrato molto su questo aspetto con un risultato molto positivo in favore di un settore morfologicamente caratterizzato da piccole realtà. Guardiamo ora al 2023 – ha aggiunto Danese – con un evento ancora più attento alle logiche di mercato e alla funzione di servizio e di indirizzo della nostra fiera in favore di un comparto che abbiamo ritrovato entusiasta di essere tornato a Verona dopo 3 anni”.

La dichiarazione del Direttore Generale, Giovanni Mantovani:  “Si è chiuso il Vinitaly che volevamo, e non era nulla scontato. Abbiamo dato un primo riscontro dopo una lunga attività di ascolto e condivisione con le aziende del settore, e dato vita a un piano che troverà, progressivamente, pieno regime entro il prossimo biennio. Segnare il record di incidenza di buyer esteri in un anno così difficile sul piano congiunturale e geopolitico è tutt’altro che banale ed evidenzia tutta la determinazione di Veronafiere nel perseguire i propri obiettivi”.