Meglio l’Acqua del rubinetto? Torniamo alle buone abitudini!
3 Aprile 2024Iniziamo dal concetto di “Microplastiche”che sono frammenti invisibili all’occhio umano, che sono ritenuti dannosi per l’ambiente e gli ecosistemi.
E’ un argomento del quale si discute spesso, anche in termini di minor utilizzo della plastica, invece molto diffusa, come contenitore di acqua o altre bevande.
Questa notizia, che speriano sia utile, viene suggerita da una newsletter di Wise Society, magazine online, che torna su questo argomento.
L’Unione Europea ha varato un Direttiva (2020/2184) che affronta il problema, con l’intento di promuove sia la riduzione della pastica che l’utilizzo dell’acqua di rubinetto, sensibilizzando su necessità di monitoraggio e prevenzione.
Come consumatori possiamo intanto fare la così detta spesa sfusa, bere l’acqua del rubinetto, scegliere cosmetici plastic free, ridurre l’acquisto di prodotti usa e getta e così via: sono azioni che ogni cittadino può intraprendere quotidianamente.
C’è uno studio che stima la conseguenza dell’acquisto di acqua in bottiiglia di una famiglia di quattro persone: per questa abitudine si produrcono 72 kg di plastica in un anno. E questi numeri, in riferimento alla produzione, si traducono in 137 kg di petrolio e nell’emissione di 242,1 kg di CO₂.
La plastica, soprattutto quando non viene smaltita correttamente, è sottoposta a processi di degradazione molto lenti che portano alla frammentazione del materiale in pezzi inferiori ai 5 mm, mettendo in pericolo gli ecosistemi, con danni a cascata per la fauna marina e conseguentemente per la salute umana.
Per approfondire, suggeriamo di seguire il link No Plastica