Abruzzo – Ungulati/CIA torna alla carica: è necessario cambiare la legge!

5 Luglio 2023 Off Di Redazione online

Ricordiamo che a livello nazionale, CIA ha proposto una modifica di legge per la gestione della fauna selvatica. Ora, sotto la pressione di quanto subito da agricoltori e allevatori, a causa degli eventi meteo, b en noti, la federazione regionale analizza una serie di proposte di legge, in materia di danni provocati dalla fauna selvatica, e più nel dettaglio le leggi regionali 10/04 e 10/03 e il Regolamento Regionale 1/2017. Un manifesto, così viene definito, che si è reso necessario proprio considerando quanto patiscono le aziende, molte delle quali costrette a considerare la triste decisione di cessare l’attività.

L’incremento e la conseguente presenza di animali selvatici nei campi rappresentano una sfida significativa per gli agricoltori locali, che subiscono perdite economiche e difficoltà nell’esercizio delle proprie attività. 
Pensiamo che pur con riferimento a questo territorio, quanto descritto dalla federazione regionae di CIA possa essere valido anche per altre situazioni.
La Cia ritiene, infatti, che sia possibile affrontare questa sfida attraverso l’adozione di buone pratiche e misure preventive, promuovendo un equilibrio sostenibile, tra conservazione della fauna selvatica e protezione delle colture.

Il Presidente Cia Abruzzo, Nicola Sichetti, ha ritenuto attivare la propria organizzazione, perché non si può restare indifferenti di fronte ad una tale emergenza e per questo si è pensato di esaminare gli atti e la normativa inerente alla gestione della fauna selvatica nella Regione Abruzzo, per meglio comprendere le criticità che hanno portato a questo stato d’ emergenza: “Dall’analisi dei documenti abbiamo elaborato una serie di proposte, perché è assolutamente necessario intervenire e gestire correttamente questa emergenza”.

CIA Abruzzo elenca i punti salienti della proposta, inviata a Regioni e Prefetture e li riportiamo di seguito:

1- mettere a rotazione, almeno settimanalmente, le squadre di ATC sul territorio contribuendo così alla riduzione della presenza della specie e quindi dei danni.
Lo stesso principio vale anche per la caccia di selezione: i cacciatori devono ruotare liberamente su tutto il territorio vocato e non, per ottenere dei risultati concreti, senza essere legati alla squadra che opera nella zona di caccia al cinghiale loro assegnata.
2- rivedere gli aspetti normativi legati al risarcimento danni prodotti dalla fauna selvatica. La legge regionale, al contrario della legge quadro nazionale per il ristoro dei danni alle colture agricole, non prevede competenze a carico degli Atc che non hanno alcun interesse a gestire correttamente la fauna selvatica se i danni li paga la regione e non gravano sui propri bilanci. Tra l’altro con il ristoro dei danni a carico degli ATC, il “de minimis” non si applica tutto a vantaggio del mondo agricolo.
3- modifica alla norma sull’elezione del presidente degli ATC _ Ambiti Territoriali di Caccia.
4- modifica della legge regionale, portando in capo alla polizia Provinciale e al Comando unità per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare dell’Arma dei Carabinieri, l’organizzazione delle attività gestionali del controllo e il coordinamento dei selecontrollori/bioregolatori.

Importante anche il contenimento del lupo, la cui presenza è aumentata in maniera esponenziale negli ultimi anni causando danni alle attività zootecniche del territorio. Sono necessarie misure efficaci e sostenibili, tra cui:
1- monitoraggio continuo della quantità di lupi presenti, usando metodi scientifici e non empirici, per valutare lo stato della specie e le sue interazioni con le attività umane presenti sul territorio e, se necessario, autorizzare interventi di controllo mirati al ripristino del giusto equilibrio specie/territorio;
2- azione di prevenzione e riduzione dei conflitti tra il lupo e gli allevatori, concedendo gratuitamente strumenti di prevenzione dei danni come le recinzioni elettrificate, i cani da guardiania e i dissuasori acustici o luminosi, nonché la formazione degli allevatori;
3- risarcimento congruo e tempestivo dei danni causati dal lupo alle produzioni zootecniche, usando fondi pubblici o assicurativi, e garantendo una procedura trasparente e semplificata per le denunce dei danni da parte degli allevatori;
4- maggiore condivisione tra le diverse amministrazioni competenti sul territorio (Regioni, Province, Parchi nazionali, Riserve e Parchi regionali) per garantire una gestione coordinata e omogenea del lupo a livello regionale.

“Un altro aspetto che ci preme sottolineare è quello degli incidenti stradali causati dalla fauna selvatica che annualmente vedono coinvolti gli automobilisti abruzzesi e che sono sempre più in aumento”, sostiene Sichetti, “Così come sono in aumento gli ungulati e i lupi che vagano liberamente per i centri cittadini della Regione mettendo a repentaglio la sicurezza soprattutto dei bambini, delle donne, degli anziani, e seminando terrore nella popolazione.

Questa situazione non è più sopportabile, occorre agire immediatamente per ripristinare il giusto equilibrio tra le specie e il territorio. Se le nostre proposte non saranno ascoltate non esiteremo a scendere in piazza chiamando a raccolta tutto il mondo agricolo e la società civile sensibile al problema”, conclude il Presidente regionale.