Marsica – Cinghiali Distruttori Danni Ingenti. Bisogna Arrendersi? Problema Senza Soluzione?

18 Settembre 2021 Off Di Redazione online

Pensiamo che le cose non si risolveranno mai, se ci sarà un modo diverso , per affrontare il problema. Per noi di Agricoltura Oggi, la sinergia Cacciatori Agricoltori regione è fondamentale,così come un approccio diverso con il concetto di tutela della fauna selbvatica,la qual cosa pone anche la necessità di un dialogo costuttivo con il mondo ambientalista. L’ennesima prova dello spessore del problema viene dalla Marsica,con una nota girata da Confagricoltura l’Aquila,ma redatta dalla Cooperativa Agricola La Villa, firmata dal suo presidente, Ermino Pensa.

Il Preidente riassume in otto punti quanto è accaduto e anche il difficile rapporto con “animalisti e ambientalisti”

1) Siamo stati costretti a recuperare il Mais in circa 12 ha di terreno pur non essendo arrivati a
maturazione, in quanto se tardavamo qualche giorno non avremmo trovato nulla.
Se si considera una produzione media di 500 quintali per ha, avremmo dovuto portare in azienda una PLV di 6.000 quintali invece ne abbiamo recuperati 1.200 ql  con danni che vanno oltre l’80%.
2) Ovviamente ora i cinghiali si sposteranno ed andranno ad attaccare altri campi! Costringendoci a una continua ed estenuante corsa contro il tempo per salvare il nostro raccolto.
3) Ci sembra superfluo segnalare che le misure di contenimento messe in atto NON FUNZIONANO!
4) Sicuramente ci sono delle misure di contrasto molto più efficaci, che bisogna avere il coraggio di metterle in atto!
Questa è una catastrofe annunciata e senza l’alimentazione per il bestiame chiuderemo non solo la nostra azienda, ma saranno destinate alla chiusura tutte quelle del comprensorio Marsicano.

Stefano fabrici,direttore di Confagricoltura l’Aquila, ha inviato questo messaggio, con solo una riga di accompagnamento:”Non c’è bisogno di aggiumgere altro”

Il Presidente della Cooperativa La Villa ritiene che vi siano altri mezzi,più efficaci, ma che nion vengono utilizzati. Ecco,questa è una domanda, alla quale vorremmo che esperti dessero una risposta:esistono, davvero?

Proseguoamo con a’anailsi,punto per punto,del presidente Pensa.

5) Negli ultimi 4 anni abbiamo assistito ad un aumento dei danni in modo esponenziale, con una
perdita secca di 55.000,00€ a fronte di ciò abbiamo ricevuto un rimborso 21.000,00€.
6) Sia con il De Minimis, che per la mancanza di fondi da parte della regione, siamo caduti in una
strettoia senza uscita.
7) Se la politica non è in grado (o non vuole) di risolvere il problema ci dica di chiudere!
8) Questa azienda è titolare di un progetto per il Piano di Sviluppo Rurale (Mis. 4.1) che la impegnerà con mutui per altri 10 anni con un importo di oltre 600.000,00 € è una azienda condotta da giovani di 30 anni, che hanno scelto questo lavoro scommettendo sul questo territorio, diteci voi quello che
dobbiamo fare!!!!!

Abbiamo lasciato i tanti punti esclamativi del Predisente,perché suonano come grido d’allarme.

Abbiamo posto la retorica domanda se esista una soluzione più efficace per contrastare il problema, ma forse l’unica sarebbe ripristinae le condizioni per riportare tutta la fauna selvatica,cinghiali compresi,nei propri habitat naturali, sebbene la cosa appaia quasi impossibile. La stessa cosa accade per i lupi,costretti dalla fame a scendere a valle,sebbene in questo caso i numeri siano completamente diversi e molto contenuti.
Per concludere: occorrono buone idee:qualcune le ha?