Vino: e se passasse la liberalizzazione dell’uso dei nomi dei vitigni? L’iniziativa del Consorzio di Tutela dei Vini d’Abruzzo!
30 Luglio 2023Nella foto, Alessandro Nicodemi – Presidente Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo
Riferiamo della presa di posizione dei produttori dell’Abruzzo, con riferimento al vitigno Montepulciano e al vino Montepulciano d’Abruzzo.
Tutte le componenti del vino abruzzese hanno sottoscritto un documento che sarà portato sui tavoli di concertazione regionali e nazionali, per bloccare la proposta di una sorta di “liberalizzazione indiscriminata” dell’uso dei nomi dei vitigni in etichetta.
Di questo argomento si parla già da tempo, a livello europeo e non c’è un unico pensiero guida.
L’liberalizzare i nomi dei vitigni in etichetta eliminerebbe dalla lista dei vini protetti tutti quelli che prendono il nome dal proprio varietale di riferimento (Es.: Verdicchio, Vermentino, Vernaccia, Nebbiolo, Cannonau, Lambrusco, Montepulciano, etc.)
Alessandro Nicodemi, presidente del Consorzio di Tutela dei Vini d’Abruzzo, ritiene che l’articolo 16 del decreto in fase di elaborazione, così formulato recherebbe un danno incalcolabile a tutte le denominazioni-vitigno che sono un patrimonio unico della nostra enologia nazionale, sia sotto il profilo economico che di comunicazione, ponendosi in conflitto con il prezioso e tutelato made in Italy, caratterizzato dalle nostre “biodiversità”.
La presenza del vitigno denominato Montepulciano, in terra d’Abruzzo risale ad oltre due secoli.
Per quanto riguarda, invece, la denominazione del vino “Montepulciano d’Abruzzo”, si deve tornare al 1968, quando la denominazione fu riconosciuta e tutelata in deroga; negli anni, questo vino è diventato un colosso della enologia nazionale e come tale merita d’essere protetta.
Il Consorzio ritiene che se non adeguatamente tutelate, queste denominazioni potrebbero essere “banalizzate” ed utilizzate solo per “meri fini commerciali”, a danno del radicamento storico e territoriale, da tutti riconosciuto.
Che fine ha fatto il sinonimo Cordisco?
L’iniziativa del Consorzio di Tutela dei Vini d’Abruzzo si estenda anche ad un altro problema, legato al riconoscimento della denominazione Cordisco, quale sinonimo del vitigno Montepulciano.
Questo sinonimo, la cui registrazione fu richiesta nel 1988, nel momento della trasformazione in digitale dei documenti cartacei, è “misteriosamente” scomparso, ma nel marzo di quest’anno, il Consorzio è tornato a sollecitare il Ministero per la sua approvazione e inserimento nel Registro Nazionale Varietà delle Viti.
E’ una condizione che il Consorzio ritiene importante, perché l’inserimento del sinonimo CORDISCO nel Registro nazionale delle varietà, consentirebbe alle denominazioni riconosciute in altre regioni, che contemplano la presenza del vitigno Montepulciano nella base ampelografica di riferimento delle relative Denominazioni Di Origine, potrebbero colmare il proprio gap informativo verso il consumatore, riportando in etichetta il sinonimo.
Alla presentazione e sottoscrizione del documento, con il presidente del Consorzio di Tutela dei Vini d’abruzzo, Alessandro Nicodemi, e del vice presidente della Regione abruzzo, con delega all’agricoltura, Emanuele Imprudente, erano presenti Roberto Rampazzo e Pier Carmine Tilli per Coldiretti, Leo Spina per Copagri, Mauro Lovato e Camillo Colangelo per Confagricoltura, Antonio Marascia per Confcooperative, Andrea Di Fabio per Lega Coop, Rocco Pasetti per il DAQ Vino, Gianni Pasquale per Assoenologi e Domenico Bomba per CIA.