Abruzzo/ Aziende in Calo: l’Impresa Agricola Non va Scoraggiata, Ma Sostenuta con Decisione!
10 Marzo 2025
In Abruzzo, risultano 144.289 imprese registrate, di cui 123.150 attive e il settore agricolo rappresenta una quota significativa (17% del totale, contro il 12% nazionale). La provincia di Chieti si conferma leader nel settore con il 26% delle imprese regionali, seguita da Teramo e L’Aquila. E’ quanto emerge dalla ricerca del Centro Studi dell’Agenzia per lo Sviluppo della Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia
Nel 2024, il settore agricolo dell’Abruzzo ha perso imprese, con un calo del 2,6% a partire dal 2023:
in assoluto significa che non ci sono più 653 aziende; un ulteriore diminuzione, dopo quella delle 486 attività cessate nell’anno precedente.
La flessione è più marcata nelle province di Teramo e Chieti (-3%), mentre L’Aquila registra una contrazione più contenuta (-3%). Questo trend negativo evidenzia la crescente difficoltà del settore, colpito dal rincaro delle materie prime, dalle condizioni climatiche sfavorevoli e dalla concorrenza dei mercati internazionali.
Le imprese agricole artigiane, che rappresentano una parte essenziale della produzione locale, hanno registrato un saldo negativo di -301 unità nel 2024.
Il tasso di crescita è del -1,10%, decisamente inferiore alla media nazionale (-0,09%). A livello provinciale, Pescara mostra il calo più marcato (-1,8%), seguita da Chieti (-1,4%), Teramo (-0,8%) e L’Aquila (-0,4%).
In 25 comuni abruzzesi (8,2%), nel 2024 non sono nate nuove imprese, un dato superiore alla media nazionale (5,9%). Questa stagnazione colpisce particolarmente l’agricoltura, evidenziando la difficoltà di attrarre giovani imprenditori nel settore.
È urgente mettere in campo misure di incentivazione per stimolare la creazione di nuove attività agricole e garantire il ricambio generazionale.
Domenico Bomba, Presidente Cia Chieti-Pescara ( foto) ritiene che per invertire la tendenza è necessario un intervento strutturale che includa incentivi per la modernizzazione delle aziende agricole, un maggiore supporto nella gestione dei costi delle materie prime, programmi di formazione per favorire l’ingresso dei giovani nel settore e strategie di valorizzazione delle produzioni locali per migliorare la competitività sui mercati”
Per questo obiettivo è necessario che siano le istituzioni ad attivarsi con un piano di rilancio che metta al centro gli agricoltori, affinché possano dotarsi di strumenti adeguati per affrontare le sfide del mercato e dell’innovazione tecnologica.