CIA Sicilia Orientale/ Sistema Idrico: provvedere per tempo!

10 Giugno 2025 Off Di Redazione online
Giisuè Catania – Presidente CIA Sicilia Orientale

Giosuè Catania, presidente della Confederazione degli agricoltori CIA Sicilia Orientale, avverte che sarebbe un grave errore, se si pensasse che le piogge dello scorso inverno abbiano risolto il problema siccità nelle campagne.

“L’attuale stagione irrigua resta critica, seppur non drammatica come lo è stata la precedente,  che ha provocato perdite pesantissime e danni irreversibili, che sono ancora ferite sanguinanti sulla pelle dei produttori e allevatori, con i comparti cerealicolo e zootecnico tra i più colpiti: è fondamentale che a livello istituzionale si programmi bene la distribuzione, perché l’acqua va governata con parsimonia, altrimenti finisce o si disperde”

Non si è ancora risolto il problema dei 900 chilometri di reti idrauliche da manutenere, che sono obsolete e da sostituire: un sistema di scorrimento delle acque a pelo libero, che serve oltre 9 mila ettari di superficie, costellato di sgrigliatori, paratoie e deviazioni persino su terra battuta, senza contare le reti secondarie e terziarie, per lo più fuori uso e abbandonate.

Per il presidente di CIA Sicilia Orientale, nelle aree più a rischio la situazione resterà difficile da gestire, per questo è necessario governare la distribuzione dell’acqua in modo razionale, garantendone nel migliore dei modi equità e regolare pianificazione dei turni, sperando, naturalmente negli accumuli aziendali e “nella Provvidenza, tanto cara a noi siciliani, affinché   conceda qualche pioggia estiva”

Il presidente Catania apprezza l’impegno dell’Assessorato Agricoltura, ma ritiene che la situazione resta molto grave: ” Le risorse accumulate non saranno sufficienti a garantire in alcune aree a rischio gli adacquamenti programmati, a causa della ridotta capacità di invaso di una delle dighe più importanti , la Pozzillo, che può contenere non oltre 35 Milioni di mc. Il Biviere di Lentini,  rimane colmo con i suoi 100 milioni di Mc di acqua, ma con i soliti problemi di elevati costi per il sollevamento e il mantenimento di un sistema di distribuzione, potrà servire solo una parte del territorio, a causa anche di una rete non in grado di reggere il trasporto e la ripartizione dell’acqua”. “

Quello che serve, in sostanza, avverte Giosuè Catania, è avere una visione di lunga durata con interventi che mettano in rete gli invasi e le condotte, secondo il principio dei vasi comunicanti, dove il costruendo invaso di Pietrarossa potrà svolgere un compito strategico, che sia il segnale per una governance unitaria delle risorse e del territorio”.

Bisogna iniziare una nuova era d’interventi strutturali, con il tempo che si è fermato agli anni 50 e che consentano il superamento dei limiti strutturali degli invasi: dalla messa in sicurezza e il collaudo al rifacimento delle reti, alla sistemazione delle traverse, per finire alla pulizia degli affluenti secondari e la manutenzione continua delle reti e dei canali di scolo”