Abruzzo/Italia Nostra: il sistema forestale va rifondato!
9 Febbraio 2025
Per l’Associazione che si propone di tutelare il patrimonio storico, artistico e naturale della Nazione,
è necessario che il sistema di gestione delle foreste, sia sottoposto ad una ristrutturazione complessiva.
E’ indispensabile un approccio strategico, che possa contare su una struttura di organizzazioni che abbiano competenze differenziate, per lo sviluppo della caratterizzazione genetica dei popolamenti forestali e per l’inclusione di specie arbustive ed erbacee, fondamentali per progetti di recupero ecologico, che consentano la salvaguardia di biodiversità.
Il Consiglio delle Sezioni d’Abruzzo di Italia Nostra propone queste riflessioni, ricordando che era lo Stato a farsi carico delle politiche di riforestazione, per contrastare il dissesto idrogeologico; purtroppo il settore vivaistico forestale nazionale non è in grado di soddisfare la domanda ed ecco, perché c’è necessità di un nuovo modello di gestione. Sarà necessario realizzare nuovi centri interregionali, che provvedano alla raccolta e conservazione dei semi, valorizzando così esperienze di vivai regionali e provinciali con il supporto dei Centri Nazionali per lo studio e la conservazione della Biodiversità Forestale.
Per Italia Nostra, può essere utile promuovere forme di partenariato, tra settore pubblico e privato con la creazione di una piattaforma nazionale condivisa e accessibile, che propongano azioni strategiche di assoluto rilievo.
Il Consiglio delle Sezioni d’Abruzzo di Italia Nostra ricorda, altresì, il momento d’oro, quando nella regione che ha meritato d’essere considerata Regione Verde d’Europa e Regione dei Parchi, insieme al Corpo Forestale dello Stato gestiva Vivai Forestali, anche nelle zone impervie del territorio, ottenendo risultati di grande rilievo, per conservazione del germoplasma e diffusione delle specie autoctone.
In quei vivai, si allevavano Tiglio nostrano /Tilia cordata), Abete bianco (Abies alba), Carpino bianco (Carpinus betulus) e altre piante, oltre a una miriade di specie forestali, arbustive ed erbacee, che servivano a rifornire i Comuni, che le utilizzavano per abbellire giardini pubblici e parchi urbani.
Era una pratica sostenibile e virtuosa che alimentava costantemente le esigenze di rinnovamento delle alberature stradali, ma riforniva anche materiale essenziale per la creazione di spazi verdi adiacenti alle Scuole, contribuendo così a trasmettere nelle nuove generazioni il rispetto e la cura degli elementi naturali di base per la comune sopravvivenza.
Nel suo comunicato, Italia Nostra propone considerazioni, che meriterebbero l’attenzione di chi ci rappresenta nelle istituzioni, perché dopo quel momento d’Oro dei Vivai, c’è stata ( definiamola, così) una distrazione che non ha prodotto effetti positivi, certamente. Pensiamo ai Cambiamenti Climatici, ricorda Italia Nostra, le cui conseguenze dovrebbero essere controllate magari “sviluppando vivai per rigenerare la flora spontanea e rafforzare gli ecosistemi naturali”
Per i Consiglio delle Sezioni d’Abruzzo di Italia Nostra, sono necessari i Boschi da Seme, scegliendo “Alberi Modello”, dai quali prelevare i semi, da utilizzare per il ripopolamento, anche al miglioramento genetico delle specie.
Un tempo, rammenta ancora Italia Nostra, i forestali prelevavano i semi negli anni detti della “pasciona“ del bosco, contribuendo al miglioramento genetico delle specie. Pasciona rappresenta la stagione, in cui c’è prosperità di fruttificazione degli alberi,
Inoltre, conclude Italia Nostra, la riattivazione dei vivai forestali permetterebbe la dare nuova vitalità ai paesini più sperduti e più belli del nostro entroterra e darebbe lavoro agli abitanti, anche allo scopo di contrastare il progressivo spopolamento di borghi e centri montani isolati.
Italia Nostra Abruzzo, ritiene, pertanto, che i vivai forestali debbano essere restituiti alla collettività in un’ottica di restauro ecologico, sociale e lavorativo.