Vino: export in difficoltà nel primo trimestre 2023
16 Giugno 2023Il mondo vino è sempre una sorpresa, per gli osservatori attenti: si passa dalla lettura di dati entusiasmanti ad altri, che invece esprimono una situazione non positiva.
L’osservatorio “Unione Italiana Vini – Ismea e Vnitaly” commenta i dati export delle rilevazioni ISTAT, relative al primo trimestre 2023; da questi dati emerge che il mercato mondiale sta favorendo i vini di fascia più bassa.
Per quelli certificati, la crescita in valore non copre i costi aumentati a causa di quelli delle materie prime e dell’energia, che influiscono per circa il 12%, mentre il prezzo medio del vino è aumentato solo del 3,7%.
Permangono le notevoli difficoltà dei rossi, in particolare quelli DOP e IGP, a cui si aggiunge la battuta d’arresto dello spumante.
Più in generale, l’attuale congiuntura impone alla domanda scelte low cost, e per questo in termini volumici sembrano favoriti i prodotti base, che per di più hanno ritoccato di poco i listini.
A conferma di questo trend, si è registrato un incremento di vendite del vino sfuso (+13,4%), sebbene abbia accusato una forte contrazione dei listini (-9,2%). Incremento di vendite anche per i vini comuni, pari a+12,8%.
In difficoltà, sempre per quanto riguarda i volumi, i prodotti bandiera del made in Italy, a partire dai vini fermi DOP imbottigliati, che scendono del 5,3%, ma con un valore del +2,5%, con i rossi, però, a -6,6%.
Giù anche gli IGP (-2,5%), dove la crescita dei bianchi (+8,3%) non è bastata a compensare la perdita dei rossi (-7,5%) con segno negativo anche per i valori.
Tra le tipologie, si conferma l’avvio difficile per gli spumanti (-3,2% volume e +7,3% valore), complice la contrazione dei volumi esportati di Prosecco (-5,5%), mentre prosegue la buona stagione dell’Asti Spumante (+9,1%) e degli sparkling comuni (+4,4%).